20 febbraio: Giornata Mondiale per la Giustizia Sociale

20 febbraio: Giornata Mondiale per la Giustizia Sociale

 

Giustizia Sociale, disuguaglianza, capitale e ideologia

 

Per celebrare la Giornata Mondiale per la Giustizia Sociale istituita dalle Nazioni Unite nel 2007, proponiamo la lettura dell’intervista rilasciata da Thomas Piketty alla rivista dei gesuiti francesi Etudes, tradotta e riproposta da Aggiornamenti Sociali (https://www.aggiornamentisociali.it/articoli/capitale-e-ideologia-intervista-a-thomas-piketty/) a seguito dell’uscita del suo ultimo libro Capital et ideologie.

Thomas Piketty è un economista francese noto a livello mondiale, autore del best seller Il Capitale del XXI secolo tradotto in 40 lingue e che ad oggi ha venduto circa 2,5 milioni di copie. Le sue ricerche si sono focalizzate nel campo della disuguaglianza, della concentrazione della ricchezza e della fiscalitá. Nel Capitale del XXI secolo mostra l’evoluzione della disuguaglianza dei redditi nei paesi sviluppati negli ultimi due secoli dimostrando che lo sviluppo economico non si accompagna con il calo della disparità di reddito. Per contrastare tali disparità suggerisce oltre al rafforzamento dello stato sociale, una tassa sul capitale sovranazionale fortemente progressiva e una maggiore trasparenza dei flussi finanziari, ammonendo sul rischio che l’eccessivo livello di disuguaglianza distruggerà la democrazia.

Nel suo ultimo libro concentra la sua ricerca su come le societá abbiano attribuito e costruito senso attorno alle disuguaglianze, cioè a come hanno rappresentato la giustizia sociale e di come è stata istituita attraverso i sistemi giuridici, fiscali, educativi e politici.

Tale approccio si differenzia dai numerosi discorsi reazionari che spiegano le disuguaglianze attraverso narrazioni e fondamenti “naturali”. Oggi tali rappresentazioni, attraverso la colpevolizzazione dei più poveri e la retorica meritocratica, sono diventate strumento dei vincitori a danno dei perdenti per indicarvi chi è naturalmente mancante di merito, virtù e diligenza.

In questo nuovo lavoro Piketty si concentra su come storicamente il diritto di proprietà non abbia mai cessato di essere legato al regime politico e come questo oggi rischi di trasformarsi nuovamente in una nuova religione, limitando l’allargamento della partecipazione all’istruzione, e riproponendo un’ideologia delle disuguaglianze legate alle differenze di ceto o alle origini etnico-religiose.

Aggiungiamo noi che la retorica meritocratica e l’ideologia che la sostiene pongono delle ricadute anche sul piano dell’intervento sociale, sulle pratiche dell’aiuto e su come i diversi attori oggi vengono rappresentati nella comunicazione. Aiutare i “colpevoli” suscita sempre più sospetti.  Gli helpers vengono dipinti come soggetti intenti allo sfruttamento di una situazione piuttosto che all’aiuto. In questo modo le pratiche dell’aiuto vengono rappresentate come profittevoli ed ingannatrici e non più tese al miglioramento della convivenza civile, attraverso un’azione capace di liberare le persone e la società dall’oppressione delle ingiustizie che le disuguaglianze producono. È in questo senso che possiamo comprendere, senza troppo stupirci, come per l’opinione pubblica,  imbarcazioni adibite al soccorso di naufraghi in mare diventino “taxi del mare” attraverso la nuova narrazione ed ideologia.

Thomas Piketty è convinto che si possa costruire una società più giusta andando oltre il capitalismo e favorendo un socialismo partecipativo. Invitiamo a leggere l’intervista e ad approfondire gli argomenti attraverso la conoscenza diretta dei suoi scritti.

Amedeo Gagliardi

 



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