Giornata mondiale della salute – 2022

Giornata mondiale della salute – 2022

Riflessioni sulla salute

 

Lokah Samastah Sukhino Bhavantu.

È un mantra che in sanscrito significa “possano tutti gli esseri dell’universo essere felici e liberi”. È un mantra di pace che, spontaneamente, mi risuona in testa di tanto in tanto negli ultimi tempi. Tempi duri per la salute, mi viene da dire. Ancora molto provati da più di due anni di pandemia virale, purtroppo ancora in corso, fiaccati, oltre che nella salute fisica, in quella sociale e psicologica, ci troviamo costretti ad affrontare il dramma di una guerra alle porte dell’Europa. Nel momento in cui scrivo, l’invasione dell’esercito russo in Ucraina è ancora in atto e non si intravedono a tutt’oggi spiragli concreti di trattative per la cessazione dei combattimenti.

Non si può parlare di salute prescindendo dalla pace. Ciò che è più difficile conservare in questo periodo è la salute spirituale, quel filo incorporeo che ci lega al resto degli esseri viventi e che ci consente di vivere in equilibrio ed armonia con il tutto.

Quando si vive in pace, la salute può addirittura diventare una scelta. Una scelta di stile di vita, di come alimentarsi, di come evitare comportamenti a rischio. In tal senso, una celebre frase attribuita ad Oscar Wilde dice che la salute è il primo dovere della vita. È un dono prezioso da preservare e, per conto mio, da intendere in senso globale, in termini di equilibrio interno tra mente e corpo (salute fisica e psicologica) e di equilibrio con il modo esterno (salute sociale e spirituale). Riuscire in questo intento richiede impegno e molto rispetto verso sé stessi. Mantenere una centratura mentale crea una solida base che permette di affrontare più facilmente i problemi di salute fisica, ci consente di accettare le ferite, i difetti, le crepe della salute. Quelle crepe che si possono riparare e anche valorizzare, incrinature che ci rendono unici, come quelle degli oggetti di ceramica riparati con la pratica del kintsugi, che utilizza l’oro per saldare insieme i frammenti.

Partendo da una prospettiva meno intima e più collettiva, mi sorge spontanea l’osservazione che, in tempo di pandemia e di venti di guerra, siamo tutti più fragili. Tuttavia, il Covid-19 in particolare sta esponendo dolorosamente le disuguaglianze sanitarie esistenti e persistenti non solo nel mondo ma anche nelle nostre società occidentali. Questa pandemia sta esercitando l’impatto più pesante sulla vita delle persone che vivono in condizioni di privazione o affrontano difficili circostanze socio-economiche. La tutela della salute è responsabilità di tutti. La buona salute inizia nella comunità.

 

Annamaria Pessino, Dirigente Medico di I Livello – Oncologia Medica 1 – Ospedale Policlinico San Martino di Genova.


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